Teatro

Tradizione e modernità, all'Elfo arriva la danza spagnola di Gelabert Azzopardi

Tradizione e modernità, all'Elfo arriva la danza spagnola di Gelabert Azzopardi

Dopo l’energia e la raffinatezza della Spellbound Cont emporary Ballet diretta da Mauro Astolfi che ha aperto quest’anno al Teatro Elfo Puccini  lo scorso mese di ottobre la ventiseiesima edizione di MilanOltre, la rassegna prosegue con altre due sezioni tematiche programmate per il 17 e il 18 novembre e dal 26 novembre al 2 dicembre.

Punta di diamante di questa seconda tranche della rassegna la compagnia spagnola di danza “Gelabert/Azzopardi companya de dansa” diretta da Cesc Gelabert  che sarà ospite nella Sala Shakespeare dal 27 novembre al 2 dicembre.
Cesc Gelabert può essere senza dubbio considerato un pioniere della danza contemporanea in Spagna ed è un artista poliedrico poiché la sua formazione spazia dagli studi di architettura a quella del calciatore professionista fino ad arrivare alla danza jazz. Il suo primo lavoro come coreografo risale al 1972, ma la compagnia è stata fondata nel 1985 ed ha avuto come residenza stabile per molti anni il Teatre Liure di Barcellona e Hebbel Theater di Berlino. Il vocabolario coreografico usato da Gelabert  analizza da un lato le radici culturali della tradizione spagnola e dall’altra guarda ai miti del nostro tempo. Come per esempio nel caso di “Belmonte”  uno degli spettacoli storici e più emblematici, creato nel 1988 e rivisitato nel 210 per in trentennale della compagnia.

Lo spettacolo verrà riproposto per MilanoOltre il 27 e il 28 novembre alle ore 21 e si ispira  alla mitica figura del toreador Juan Belmonte (1832-1932) il quale sosteneva che ciò che importa è che l’intima emozione della tauromachia traspaia attraverso il gioco del combattimento.
“Belmonte” inizia con un solo di Gelabert di venti minuti, poi si assiste all’incontro tra un uomo e un animale in un sottile gioco tra cuore e mente. Ad essi si unisce Virginia Gimeno, come una sorta di dea pagana avvolta da un costume multicolore, emblema della femminilità festante.

Nel  corso del tempo la coreografia ha subito dei cambiamenti per quanto riguarda l’interpretazione  infatti nella versione del 1988 la parte del toro è interpretata da quattro danzatori , nel 1992 è affidata  ad un cast misto di uomini e donne  mentre nella versione attuale è danzata da sei interpeti maschili.
Prevista per il 29 novembre è invece la creazione più recente di Gelabert intitolata V.O +  e che ha debuttato nel maggio 2012 unendo l’interpretazione di soli storici con tre nuovi assoli.
Il 2 dicembre sempre nella Sala Shakespeare è la volta di un doppio programma, la prima coreografia si intitola Sense Fi su musiche di Pascal Cornelade. Insieme a Gelabert nove ballerini intrecciano attitude classici e arabesque con un linguaggio contemporaneo. Le vibrazioni aumentano nel secondo pezzo intitolato Conquassabut che in latino significa convulsione, shock o accelerazione e sulla base della musica di Hendel si parla di velocità e di quiete.

Prima dell’arrivo della compagnia Gelateria Azzoppardi, il 17 novembre  con doppio spettacolo alle 20 e alle 22, 30 alla DanceHaus di via Tertulliano la compagnia  Sanpapiè presenta “Io sono figlio”. In un mix di musica, danza e parole la coreografia di Laura Guidetti esplora alcune urgenti domande sulla società di oggi. Generazioni di figli cresciuti con patatine e pop corn nella flebo, parcheggiati davanti alla tv privata di stato, derubati da qualsiasi memoria storica. Tre danzatori Lara Guidetti, Francesco Pacelli e Federico Mecla giocano con una danza che intreccia la drammaturgia di Marco di Stefano tra ironia, fisicità e leggerezza. Nel caos del mondo bisogna ripartire da zero per none essere più orfani.


Il 18 novembre sempre alla Dancehaus con doppio spettacolo va in scena la compagnia Teatro Danza Dagipoli con “Campo scivoloso”. La compagnia greca è stata fondata ad Atene nel 2004 da Giorgos Christakis  e unisci danzatori con e senza disabilità fisica. Un gruppo mixability  che esplora i limiti del corpo e dell’immaginazione.
Il 29 e il 30 novembre è invece la volta della Compagnia Xe con “Judith e l’Angelo” con la coreografia di Julie Ann Anzilotti. E’ il racconto  danzato di un percorso interiore. La compagnia di teatro danza Xe è stata fondata nel 1991 da Julie Ann Anzilotti, autrice, regista e coreografa che muove i suoi primi passi in campo artistico con i Magazzini tra il 1979 e il 1985 e nel 1983 fonda Parco Butterfly. Con la compagnia Xe compie una sua personale ricerca sulla commistione tra voce e movimento, tra teatro e danza, perfomance ed evento.
Altri due spettacoli in programma all’Elfo Puccini nella sala Bausch il 1 e il 2 dicembre alle ore 19 e alle ore 18 è di scena la Compagnia Giulio D’anna con “Parkin’son. Gli interpreti sono un terapista di 62 anni senza una formazione di danza e un coreografo di 31 anni, due generazioni a confronto, un padre e un figlio per raccontarsi attraverso il corpo.
Il 2 dicembre alle 20 e alle 22 alla Dancehaus è la volta della Compagnia Susanna Beltrami con “La psicanalisi dell’acqua”con la quale la Beltrami chiude la sua trilogia ispirata a Gaston Bachelard il filosofo e antropologo francese che pone al centro dei suoi scritti la natura degli elementi e delle loro intime relazioni con l’essere umano. Nella Piscanalisi dell’acqua protagonista è l’elemento liquido, l’acqua materia libera del sogno e della creazione artistica. Acqua viva e concreta quanto le immagini dell’inconscio.
Una creazione site specific  per lo spazio della Dance Haus fortemente voluto da Susanna Beltrami che si distingue come artista anticonformista alla ricerca della contaminazione tra arte e spettacolo,

Teatro dell'Elfo dal 17 novembre al 2 dicembre